Sento l’esigenza di formalizzare una tecnica di meditazione ridotta al minimo, affinché possa essere semplice da apprendere ed eseguire. Si basa sulle mie limitate competenze e sarò grato a chiunque voglia contribuire con suggerimenti.
Perché meditare?
Durante la meditazione, è possibile sperimentare un riposo profondo durante il quale vengono smaltiti gli effetti degli stress ed il sistema corpo-mente si rigenera in modo naturale, le difese vengono potenziate e sorgono nuove risorse. I meditanti scoprono poi che i vantaggi vanno oltre, oltre la salute, oltre la sfera individuale: si estendono alle relazioni ed al modo di vivere. Vi sono molte tecniche di meditazione, quella che segue si basa sulla tendenza naturale del corpo ad andare verso il riposo, il benessere e l’equilibrio quando vi sono le condizioni necessarie e sufficienti. Sviluppa l’attitudine a dirigere intenzionalmente l’attenzione per non farla trascinare dai mille pensieri che nascono quando siamo semplicemente rilassati. Il primo ingrediente è l’intenzione. L’altro ingrediente necessario è la sospensione o assenza di giudizio. L’eccesso di impegno è da evitare.
Come.
"Chiudi la bocca e resta in silenzio. Vuota la mente e non pensare a nulla. Lascia che il tuo corpo riposi a suo agio." "Senza compiere alcuno sforzo, restando sciolti e naturali ..." Corpo a proprio agio (eutonico), sciolto e naturale (libero), assenza di pensieri (vuoto), silenzio (interiore, calma); se queste parole diventano esperienza, godrai dei benefici della meditazione. Il semplice essere intenzionalmente attenti e presenti, consapevoli, è sufficiente.
La posizione del corpo
Qualunque sia la posizione, lascia che sia il corpo a suggerire l’assetto più idoneo in relazione alla situazione. Questa posizione, seduti con 3 angoli retti: piedi, ginocchia e bacino è particolarmente facile ed idonea per noi occidentali. Le braccia, non rappresentate, sono adagiate sulle ginocchia.
Non pensare a nulla
Non occorre aggiungere nulla a ciò che è già presente: più foga, più tensione, più severità, più giudizio. Dopo anni d’imprinting in senso opposto, serve un po' d’allenamento per comprendere che, ogni tanto, possiamo concederci il lusso di non pensare a nulla ed entrare in contatto con noi stessi, utilizzando le sensazioni del corpo come porta d’ingresso. Non possediamo un comando volontario per pacificare i pensieri. Ciò che possiamo fare volontariamente, è sospendere i giudizi e scegliere dove dirigere l'attenzione: è necessario e sufficiente. Perciò, sospendi ogni giudizio e porta l’attenzione ad una sensazione del corpo, es. il respiro oppure alle sensazioni di pressione nei punti d’appoggio, oppure al peso del corpo le cui masse sono attratte dalla forza di gravità verso il basso, oppure alle reazioni muscolari di compensazione del peso, oppure lascia la mente completamente libera di vagare tra le sensazioni del corpo. Quando t’accorgi che stai pensando ad altro, ed è un bel segno, dedica ai pensieri l’attenzione che richiedono, poi, riporta l’attenzione a dove era. Questo modo è definito: attenzione selettiva (o focalizzata). A poco a poco, raggiungerai in modo vigile, tranquillo e distaccato un profondo riposo ed il corpo ne beneficerà, rigenerandosi, mentre i pensieri tenderanno a sparire. Se messo a proprio agio, il corpo cerca automaticamente il benessere, l’equilibrio, la pace, il ristoro, la rigenerazione, la compensazione degli stress subiti. L’importante è non bloccarlo con l’intenzionalità di voler raggiungere un risultato.
Quando
E’ bene farlo giornalmente, come un’abitudine, come quella di lavarsi i denti, con un tempo predeterminato, es.15 minuti ogni giorno allo scopo di rendere routinaria la pratica. Gli eccessi sono da evitare: massimo 1-2 pratiche giornaliere di 20 minuti, meglio se a stomaco vuoto, intervallate da attività. I principianti faranno bene ad iniziare con gradualità, es. 2 pratiche giornaliere di 5 minuti.
Dove
All’inizio in un luogo tranquillo e protetto, successivamente puoi praticare ovunque.
Ulteriori informazioni
Se l’atteggiamento è quello di eseguire un compito, non va bene, il corpo cercherà una fuga (sonno, divagazioni ecc.). Se subentrano sensazioni piacevoli, stai attento a non sviluppare un attaccamento: mantieni un certo distacco, osserva e basta. Anziché partire con l’atteggiamento di volere rilassarsi (che è sbagliato), parti con la volontà di creare le condizioni affinché il rilassamento avvenga automaticamente: è una tendenza naturale del corpo quella di andare verso l'equilibrio ed il risparmio energetico se messo a proprio agio. Il rilassamento è la porta d'ingresso, poi, si raggiunge un profondo riposo eutonico ed autogeno. Tu puoi creare le condizioni affinché il fiore nasca e cresca, il fenomeno avviene naturalmente, lascialo accadere. La tecnica si può apprendere anche dai libri, l’attitudine arriva con la pratica. La meditazione è un’esperienza personale: non può essere indotta, né raccontata da qualcun altro. Suggerisco di partecipare ad un gruppo di meditazione.